Gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale) che, nelle intenzioni del legislatore, sostituirebbero dall’anno d’imposta 2018 i vecchi Studi di Settore, rappresentano tuttora un tema di grande attualità, nonchè molto controverso, come sempre quando vengono introdotti strumenti automatizzati di misurazione del reddito.
Il modello degli ISA va allegato, anno per anno, alla dichiarazione dei redditi e contiene una molteplicità di dati sia contabili che extra-contabili volti a fotografare la situazione del contribuente (analogamente a quanto avveniva con i “vecchi” Studi di Settore). L’esito dell’elaborazione del modello è affidato ad un software dell’Agenzia delle Entrate che attribuisce un punteggio (una sorta di voto) compreso tra 1 e 10. I punteggi da 1 a 6 sono volti ad individuare le posizioni a potenziale rischio evasione e a guidare quindi gli Uffici nella scelta dei contribuenti da sottoporre a controllo. Solo per i punteggi compresi tra 8 e 10, scattano alcuni benefici premiali sostanzialmente legati alla limitazione dell’attività di accertamento.
E’ possibile anche scegliere di “migliorare” il proprio punteggio di affidabilità fiscale, di fatto dichiarando maggiori compensi/ricavi rispetto a quelli contabilizzati, conseguentemente liquidando le maggiori imposte relative.
In questi ultimi mesi, si è molto parlato di possibile disapplicazione degli ISA per il 2018, fondamentalmente per due ordini di ragioni: la prima legata alla frequente presenza di dati palesemente errati posti alla base del calcolo (alcuni dati che compongono il modello sono infatti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e non sono modificabili), la seconda riconducibile alle criticità connesse al fatto che il software di compilazione e calcolo dei nuovi indicatori di affidabilità continua ad essere oggetto di aggiornamenti e modifiche, impedendo quindi di mettere il punto fine alla compilazione della dichiarazione dei redditi (di qui la lunga proroga di quest’anno per il versamento delle imposte e l’invio delle dichiarazioni). Le continue modifiche apportate impongono infatti la revisione dei software dichiarativi e la necessità, per tutte le posizioni di contribuenti ai quali si applicano gli Isa per l’anno 2018, di rifare i calcoli e verificare i nuovi punteggi ottenuti.
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