Le strutture private che operano in regime di accreditamento col Servizio Sanitario Nazionale (SSN) devono versare i contributi previdenziali per i medici e gli odontoiatri esterni che partecipano alla produzione del fatturato (che non sono in rapporto di dipendenza con la struttura stessa). I versamenti effettuati dalle strutture confluiscono nel Fondo di previdenza a favore di tali collaboratori esterni iscritti ENPAM, andando ad alimentare il loro montante contributivo individuale (motivo per cui le strutture devono indicarne i nominativi).
Il contributo a carico delle strutture è pari al 2% del fatturato relativo alle prestazioni specialistiche rese in regime di convenzione SSN. La novità di quest’anno, che ha alimentato non poche perplessità, è l’introduzione di un nuovo ulteriore contributo questa volta a carico del professionista collaboratore esterno, nelle suddette strutture convenzionate, pari al 4% del fatturato (calcolato sullo stesso imponibile su cui viene conteggiato il 2%, salvo introduzione di un tetto per redditi bassi).
Se modalità e tempistiche del secondo versamento (quello del 4% a carico dei professionisti) è stato ed è tutt’ora al centro di un acceso confronto (con posticipo, al momento, al 30 giugno 2024), il primo (quello del 2%) rimane fisso alla consueta scadenza del 31 marzo.