Recentemente l’Agenzia delle Entrate, si è pronunciata su un tema che, non essendo esplicitamente definito nella norma di riferimento, era stato ampiamente dibattuto ed aveva lasciato spazio a contrastanti interpretazioni: il bollo da 2 euro addebitato in fattura, laddove dovuto, è da considerarsi ai fini del calcolo del reddito? Una questione particolarmente importante per i contribuenti forfettari, tanto più, in pieno periodo di Dichiarazione dei redditi e di liquidazione delle imposte.
Con la risposta all’interpello n. 428, l’Agenzia, rispondendo al quesito di un contribuente forfettario, ha specificato che l’importo dell’imposta di bollo addebitata in fattura dal professionista forfettario costituisce parte integrante del suo compenso e concorre pertanto al computo del reddito imponibile.
Il dubbio posto dal contribuente nell’interpello veniva dal fatto che il pagamento dell’imposta di bollo risponde (ai sensi dell’art. 22 del DPR 642/72) ad un principio di solidarietà passiva, coinvolgendo in sostanza sia chi emette la fattura sia chi la riceve. Ma l’Agenzia delle Entrate, pur confermando il principio di solidarietà ricorda, nondimeno, che l’obbligo di apposizione del bollo sulle fatture o sulle ricevute è a carico del soggetto che consegna o spedisce il documento, dal momento che su tale tipologia di atti l’imposta di bollo è dovuta fin dall’origine della formazione del documento.
Posto, quindi, che l’obbligo di corrispondere l’imposta è in via principale a carico del prestatore d’opera, la somma che questi richiede a titolo di rimborso del tributo fa parte integrante del suo compenso e concorre conseguentemente alla determinazione forfettaria del reddito.
Ne consegue che chi non avesse seguito tale impostazione, per altro l’unica cautelativa nel dubbio, dovrà rifare la Dichiarazione per l’anno d’imposta 2021, ma anche per gli anni precedenti. Particolare attenzione è richiesta ai contribuenti forfettari che, trovandosi in prossimità dei 65.000 euro di ricavi e compensi, rischiano, con il ricalcolo del reddito, di superare il limite e di fuoriuscire dal regime agevolato.